LA ROSA DI MONTEVERDI
ERRANZE D’AMORE
Poema di
Gabriella Bianco
Testo per la musica
di Andrea Talmelli
Marzo 2017
Lettura introduttiva:
Ricami, Claudio, in musica la tua tela,
nell’invisibile trama di pensiero e di vita,
percorre il verso il sogno e il desiderio,
d’Arianna, d’Orfeo, d’Ulisse, di Clorinda e Tancredi,
anime erranti imprigionate nei meandri del tempo
e della storia.
Pausa –
Non mi è grave il morire – avevi detto.
E quella rosa che giace sul tuo marmo, Claudio,
rinnova eternamente il senso del tuo canto.
……………………
Sciogli, Claudio nel canto,
profumi, fragranze ed emozioni,
nel delirio germoglia la parola
in tutta la pienezza
originaria,
con la tua alta, scintillante voce,
attraversi l’ansia
del vivere,
esprimendo l’angoscia nel suo immenso nulla.
In istanti, fremiti, schegge d’anima e corpo,
tu dimora, tu nido, tu casa di sentimenti antichi
e senza tempo,
tu accogli con grazia la presenza del Dio,
e nella lievità del tuo donarti,
sgrani lembi di vita ad uno ad uno.
Assorto, tremante, disperso, tempestoso,
contempli la bellezza e la trasformi in canto,
nella musa che ti possiede, Claudio,
nella tua splendida, smagliante barbarie,
con stupore e con grazia esprimi l’eccedenza del vivere.
Poeta sei, custode, interprete, musico ed amante,
in melodia traduci il sogno e il vivere,
nella contemplazione e nell’incanto,
incatenando la parola all’amore,
consegni il canto all’eternità.
……………………………………………………………………………..
Copyright: Gabriella Bianco,
2017.
PRESIDENTE DE ASOLAPO ITALIA
MIEMBRO HONORÍFICO DE ASOLAPO ARGENTINA
No hay comentarios:
Publicar un comentario